Classe 1987. Guido Taroni, nuovo nome della fotografia italiana.
Figlio d’arte e anche nipote d’arte, Guido ha sempre respirato e vissuto in un mondo in cui l’arte, la moda e la fotografia sono stati grandi protagonisti. Un ambiente creativo, ricco di stimoli e di suggestioni.
Il padre, Giorgio Taroni, attivo nel settore del textile, è oggi un importante gallerista e collezionista d’arte. La mamma, Anna Gastel, è presidente del FAI Lombardia e vicepresidente nazionale Fondo per l’Ambiente Italiano.
Nipote del grande fotografo di moda Giovanni Gastel, Guido Taroni è anche il nipote del regista italiano Luchino Visconti.
Non servono altre parole per descrive Guido Taroni se non attraverso le sue fotografie…Guido racconta la moda e il mondo della pubblicità attraverso la sua macchina fotografica: “per me fotografare è un pò come dipingere…è tutto ciò che per me è emozione…” Suggestioni ed emozioni in ogni scatto. La nostra redazione incontra Guido Taorini nella suggestiva cornice del Lago di Como, in quel di Cernobbio, per una piacevole ed interessante chiaccherata… Gentile Guido come nasce la sua passione per la fotografia?

Sono cresciuto circondato dall’arte. Mio padre disegnatore di tessuti ed eclettico collezionista e mia madre storico dell’arte mi hanno sicuramente condizionato nell’orientarmi nella mia vita su qualcosa di artistico… Terminato il liceo ho iniziato a lavorare in uno studio di fotografia di architettura ed interni, poi l’esperienza come assistente da mio zio Giovanni Gastel poi i primi lavori… Mi è sempre piaciuta la fotografia come oggetto, la mia stanza  ne era tappezzata! Poi ho iniziato a pensare che avrei potuto crearne delle mie.

Quale compito affida alla fotografia?
Al giorno d’oggi siamo così tempestati da immagini che ormai sono poche quelle sulle quali ci soffermiamo veramente…
Sicuramente il compito che affido alla fotografia è quello di far soffermare l’”interlocutore”, di stupirlo, non per forza con effetti speciali ma con una elegante, moderna essenzialità.Come ha scelto la strada della fotografia di moda?
In effetti lavoro molto con la moda, mi piace perchè si ha la possibilità di lavorare in team ed è un po’ come girare un film perchè si lavora con degli interpreti (modelle\i), un copione (storia), costumi (abiti)…la cosa che però mi affascina della fotografia a differenza di un film è che scegliendo una foto quella foto è unica, scegli un fotogramma che è unico, quello seguente non sarà mai uguale a quello che hai scelto… Parallelamente ala fotografia di moda continuo a fotografare per pubblicità, dove c’è un grande apporto creativo cosa che mi da molta soddisfazione e poi ancora fotografia di  still life, interni e ritratti.

Come descrive la sua fotografia?
Come dicevo avendo vissuto a stretto contatto con mio padre, la sua matita e le sue tempere forse la cosa che mi caratterizza è proprio l’uso del colore.
Sono molto sensibile agli accostamenti cromatici, per me fotografare è un po’ come dipingere! La fotografia è tutto cio’ che per me è emozione.
Credo che l’emozione stia anche nel giusto equilibrio tra colori, proporzioni, forme.

Lei è nato sul Lago di Como, cosa porta nel cuore di questo luogo?
Diamoci del tu!!!
Sicuramente moltissimo. Il lago e le sue atmosfere mi hanno  trasmesso un misto di magia e malinconia che sento di mettere in molti dei miei scatti… Porto sempre nel cuore ricordi unici della mia infanzia e di personaggi mitici che ho incontrato fin da piccolissimo quando giravo solo per la città con la mia piccola bicicletta